Pozione del Coraggio
 
L'idromele è forse la bevanda alcolica più antica tra quelle conosciute. Talmente remote sono le sue radici che molti la credono ormai perduta nella leggenda.
Cantata dagli antichi bardi gaelici e dagli skaldi vikinghi, promessa al guerriero destinato al Valhalla, riecheggia nelle tradizioni celtiche e germaniche: si tramanda che proprio l'idromele fosse la pozione magica offerta ai guerrieri prima di andare in battaglia. Bevanda inebriante, a base di miele fermentato, possiede una carica energetica positiva: il guerriero va in battaglia, fiducioso nel proprio coraggio, incurante del pericolo, delle ferite, della paura, della morte. Forse era questo il segreto dei guerrieri immortali, i Gesati gallici della Grande Confraternita Guerriera che si spogliavano dell'armatura per andare in battaglia completamente nudi, a dimostrazione di non temere i colpi dei nemici, ed i Berserkir, i feroci guerrieri-bestia del Nord, coperti di una pelle d'orso e capaci di irrompere di corsa, a piedi brandendo un'ascia, tra le file nemiche caricando un drappello di nemici a cavallo e di travolgerli.
Pozione del Coraggio Citato anche dagli autori greci e latini, che lo chiamavano "ambrosia" o "nettare degli dei", è noto che presso i Celti il suo consumo era riservato esclusivamente (a meno di essere guerrieri pronti alla battaglia) alle feste sacre, quattro a scadenziare l'inizio di ogni stagione, più quattro intermedie in concomitanza di equinozi e solstizi. La più importante era Beltane, o Beltaine o Bioltane: viene tradizionalmente fatta cadere il 1° maggio e segna l'inizio della parte maschile, solare e luminosa dell'anno: si celebra appunto il dio Belenos, o Belisama, cioè lo Splendente, il Brillante, ovvero il Dio Sole.
E' la festa della fertilità, dell'armonia e dell'amore. All'inizio della festività, che dura tre notti e tre giorni come ogni sacra festa dei Celti, cioè al tramonto, i Druidi accendono dei grandi fuochi (Bel-Taine significa appunto Fuochi di Bel) , in due lunghe file, in mezzo alle quali vengono fatte passare le coppie di animali per invocare la fertilità sopra di loro, che producano ricche armenti. Infine, passano le coppie di persone: l'uomo e la donna, che si sono promessi amore e fedeltà, attraversano, incoronati di fiori, i fuochi cantando sotto le benedizioni dei druidi che, in fondo al percorso, porgono loro il corno della prosperità ricolmo di idromele. In questo modo veniva celebrato il matrimonio.
A quel punto tutti gli abitanti del villaggio hanno il permesso di attingere ai barili di idromele, a volontà, e tutti si abbandonano a balli sfrenati. Già al secondo giorno molti abitanti del villaggio spariscono dalla circolazione: è facile immaginare dove siano e cosa stiano facendo osservando il fremere dei cespugli ed ascoltando i gemiti lascivi provenienti dai boschetti circostanti l'abitato. Quasi tutti i Celti nascevano per la festa di Imbolc , la festa del Primo Latte, a Febbraio, durante la quale si costruiva un pupazzo a forma di strega orrenda che rappresentava i rigori dell'Inverno e le si dava fuoco. I druidi benedivano quindi il latte dei bovini e degli ovini, in quel periodo abbondante. Per questa ragione vengono attribuite, all'idromele, potenti qualità afrodisiache. Ancora oggi, statistiche dimostrano che più di un terzo degli Europei nascono in Febbraio, mentre gli altri undici mesi si spartiscono le restanti nascite. Pozione del Coraggio
L'effetto afrodisiaco dell'idromele che resiste ai millenni? Potenza della magia dei nostri avi!
Ingredienti: una parte di miele, otto parti di acqua di fonte, un pizzico di lievito. Luna crescente, niente pioggia durante la prima decade di fermentazione e molta magia. Invecvhiato per tre anni in botti di rovere ed infine imbottigliato con sigillo in cera per altri due anni in cantina, rigorosamente al buio.
 
Gradazione alcolica: 14% vol.
 
Torna alle "Libagioni"